Bimbi a tavola
di V. Borella e A. Tozzi
Nulla, a tavola, è più valido del buon esempio. Costruire un giusto rapporto con il cibo fin da bambini è importante per una vita sana in età adulta. Alimentarsi è un atto complesso: oltre all’esigenza di nutrirsi è il risultato di molte varianti sociali, culturali e psicologiche.
Tutti i sensi sono coinvolti nella fase evolutiva alimentare del bambino: vista, olfatto, gusto, tatto ma anche udito interagiscono nella costruzione del rapporto del bambino con il cibo. La presentazione dei piatti, gli aromi, gli odori, i rumori della cucina sono esperienze sensoriali che incrementano il bagaglio del bambino nella sua crescita.
L’importanza di consumare i pasti in un ambiente sereno, condiziona il modo in cui viviamo il cibo e il suo “peso” emotivo; basti pensare ai momenti importanti della nostra vita, celebrati di fronte ad una tavola imbandita: matrimoni, banchetti, festività restano impressi nella nostra mente attraverso i sapori e gli odori che portiamo con noi.
Il pasto consumato tutti insieme, che di solito è la cena, è per molti aspetti un momento significativo della vita di una famiglia. Il cibo che cuciniamo per la famiglia, simboleggia l’amore e la cura che riserviamo loro.
Ci dimentichiamo spesso però delle variabilità: ci meravigliamo se improvvisamente i bambini non ne vogliono più sapere delle carote, che fino a quel momento hanno mangiato volentieri, ci affanniamo per trovare spiegazioni di questo comportamento che molto semplicemente è che i gusti dei bambini cambiano. Non è possibile gestire i gusti dei bambini, e nemmeno il loro appetito, il quale può subire grandi cambiamenti da un giorno all’altro, addirittura anche da un’ora all’altra.
Ciò che si può fare è dedicarci ad una spesa consapevole, facendo in modo che in casa sia disponibile sempre una scelta equilibrata di alimenti.
Le regole a tavola sono fondamentali, e fondamentale è che esse siano chiare, costanti e condivise. Se una regola è terminare ciò che si ha nel piatto, sarà nostra cura calibrare il quantitativo di cibo nel piatto del bambino per metterlo nelle condizioni di rispettare la regola. Dovremmo smetterla di essere preoccupati dell’educare; dovremmo limitarci al buon esempio, che è molto più rilassante! È importante che l’adulto contribuisca con il proprio comportamento a creare un’atmosfera piacevole di condivisione del cibo: se gli adulti sono educati a tavola, hanno un’alimentazione varia ed equilibrata, apprezzano gli sforzi del cuoco e stanno bene con la loro famiglia, i bambini si adegueranno a questo comportamento.
Ogni tanto, però, i bambini devono anche sperimentare, non dimentichiamo che è possibile concedersi le eccezioni qualche volta, creando momenti di condivisione del cibo che non rispettano le regole ma che creano armonia nella famiglia (serata cinema, serata street food).
Valentina Borella
Educatore Professionale, Pedagogista Clinico ® in aiuto alla persona (quasi al traguardo)
Quando devo chiamare per nome il mio lavoro, lo chiamo “passione”.
www.borellavalentina.com
Psicologa dell’età evolutiva e arpista
Mamma indaffarata che ama cantare e mettere le mani nella terra
www.studiopsicologiatozzi.com
VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione in lingua dei segni italiana (LIS) di questa intervista a cura di Margherita G., interprete italiano - LIS: