Comunicare con le persone sordocieche: la lingua dei segni tattile
di L. Cecchin
Nei precedenti articoli abbiamo iniziato ad affrontare un interessante argomento: i metodi di comunicazione delle persone sordocieche. Abbiamo cominciato con un metodo facile che tutti possono imparare, il Malossi.
Qui approfondiamo un altro metodo di comunicazione tattile che prevede l’utilizzo della lingua dei segni: la lingua dei segni tattile. Le lingue dei segni tattili sono le corrispondenti tattili delle lingue dei segni, utilizzate dalle persone sordocieche e da coloro che interagiscono con loro, quindi c’è la LISt (lingua dei segni italiana tattile), la TASL (Tactile American Sign Language), la LSFT (Langue des Signes Française Tactile) e così via. La lingua dei segni tattile viene utilizzata soprattutto da persone sordocieche che in precedenza erano sorde segnanti. A differenza delle lingue dei segni visive, nelle lingue dei segni tattili le mani degli interlocutori sono in contatto. Come si posizionano le mani?
Le due persone si mettono una di fronte all’altra. Generalmente, la persona che ha il turno di parola segna, mentre l’altra, per capire, appoggia le proprie mani sopra a quelle di chi sta segnando, avvolgendole delicatamente. Quando è finito il turno di chi sta parlando e chi ascoltava ora vuole rispondere, le posizioni delle mani si invertono: chi prima ascoltava ora abbassa le mani pronto a segnare e chi stava segnando le appoggia sopra per ricevere il segnato.
Se ci sono rapidi scambi di turno tra due persone sordocieche, per esempio durante una discussione, ciascuna persona sordocieca ha una mano, generalmente la mano dominante, nella posizione adatta a eseguire dei segni, quindi sotto la mano non dominante dell’interlocutore. L’altra mano, la non dominante, è sopra la mano dominante dell’interlocutore, nella posizione più adatta a ricevere i segni. Quindi le due mani hanno, per entrambi i segnanti, due posizioni diverse, una adatta a segnare e l’altra a ricevere il segnato. In questo modo, entrambi possono segnare agevolmente, dare feedback tattili e, soprattutto, proseguire con un botta e risposta rapido.
Se, però, la persona sordocieca sa che l’interlocutore è vedente, il vedente segna e la persona sordocieca colloca le proprie mani su quelle della persona vedente, nella posizione più adatta a ricevere il segnato; quando la persona sordocieca deve rispondere, invece, utilizza la lingua dei segni nella versione visiva.
I segnanti tattili più esperti, inoltre, spesso utilizzano una sola mano appoggiata su quella di chi segna, in questo caso ci si può posizionare anche di lato, non solo frontalmente.
Dal momento che la persona non vede se l’interlocutore comprende, è importante dare feedback tattile. Ci sono vari modi per dare feedback: con un leggero picchiettìo sulla mano o sull’avambraccio del segnante o, se si è seduti, sulle ginocchia, spingendo su e giù la mano del segnante, come per annuire “manualmente”, stringendo leggermente la mano del segnante oppure utilizzando i segni della lingua dei segni visiva corrispondente, come, in LIS tattile, ai segni per SÌ, NO e CAPIRE.
Non si deve pensare che, dal momento che la persona non ci vede o non ci sente, ridere non serva a niente: anche certi feedback visivi o uditivi possono essere percepiti perché spesso producono vibrazioni o movimenti che vengono recepiti con il contatto (ad esempio la persona sordocieca capisce se l’altro ride rumorosamente, “di pancia”, o se scuote il capo).
La prima volta che ho utilizzato la LIS tattile è stata con Francesco. Avevo paura di essere impacciata nei movimenti, non sapevo se dovevo essere io a tenere le sue mani, se avrebbe capito tutto quello che segnavo, se si sarebbe fidato di me subito da creare il contatto e così via. Erano mille i dubbi e sono svaniti in un secondo, appena l’ho salutato e ha appoggiato con estrema leggerezza le mani sulle mie per sapere come stavo e chi fossi.
Come ho detto nell’ultimo blog, credo che la comunicazione sia alla base della vita umana da essere così facile anche nelle situazioni che crediamo essere le più complesse.
Le informazioni che avete letto sono state tratte dalla mia esperienza come volontaria dell’Associazione Lega del Filo d’Oro, dai corsi di LIS Tattile tenuti dalla prof.ssa Alessandra Checchetto presso l’Università Ca’ Foscari Venezia, e dai seguenti libri:
-Collins S. D., Adverbial morphemes in Tactile American Sign Language, 2004 https://www.gallaudet.edu/Documents/Steven%20Collins_ADVERBIAL%20MORPHEMES%20IN%20TACTILE%20AMERICAN%20SIGN%20LANGUAGE.pdf
- Mesch, J., Tactile Sign Language. Turn taking and questions in signed conversations of deaf-blind people, Hamburg: Signum-Verlag, 2001.
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VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione di questo articolo in LIS a cura di Linda C., interprete di italiano - LIS (lingua dei segni italiana).