Accessibilità in tutti i sensi

di A. Fasano

Il concetto di “accessibilità” è spesso usato sia per ambiti pubblici che privati, ma credo che moltissime persone non conoscano il significato completo del termine “accessibilità”. Fino a qualche mese fa, anche io pensavo che l’accessibilità si riferisse solamente all’abbattimento delle barriere architettoniche, alle segnalazioni in braille per ciechi e poco altro. Non avevo mai pensato che anche un contenuto testuale può non essere accessibile. Come a scuola essere presenti in aula non basta per comprendere la lezione, ugualmente garantire l’accessibilità fisica ad un luogo pubblico è solo il primo importante traguardo: una volta dentro un museo per esempio, è importante offrire lo stesso livello di informazioni e contenuti a tutte le categorie di utenti.

Immagine donna che guarda un quadro in un museo

Entrando in un museo, la maggior parte delle persone si aspetta di poter ammirare le opere a una certa distanza, di osservare oggetti antichi custoditi dentro vetrine o, nel migliore dei casi, di partecipare a qualche workshop. In quasi tutti i musei, è inoltre “severamente vietato toccare”. Allora perché mai una persona cieca dovrebbe visitare un museo? Non potendo vedere né toccare, com’è possibile apprezzare un dipinto o la forma di una scultura? Invece, per coinvolgere la comunità sorda nelle attività museali, sarà sufficiente organizzare visite guidate in lingua dei segni? Le misure di sicurezza adottate in questi luoghi riescono a tutelare efficacemente tutti i tipi di visitatori?

Immagine cartello severamente vietato toccare

Personalmente, ho cominciato a pormi queste domande grazie al workshop “Il museo in tutti i sensi: accessibilità ed inclusione delle persone con disabilità sensoriali e della comunicazione”, a cui ho avuto la fortuna di partecipare qualche mese fa, e che per me è stato illuminante perchè spesso non si pensa all'accessibilità per persone sorde o cieche. Non si pensa a una cultura accessibile, al turismo accessibile sotto tutti i punti di vista.

L’Università Ca’ Foscari Venezia organizza ogni estate dei workshop formativi su diversi temi. Io mi occupo di Arte e di attività culturali e, un giorno, spero di poter lavorare come curatore museale. Ho ritenuto importante partecipare a questo workshop, perché credevo che l’accessibilità fosse un concetto fondamentale in ambito culturale, ma non avevo immaginato quanto fosse grande il suo campo di applicazione.

I quattro relatori del workshop hanno trattato alcuni tra i più importanti temi relativi alle disabilità sensoriali e della comunicazione. Lucia Baracco, architetto ipovedente, presidente dell’Associazione Lettura Agevolata ONLUS ed esperta di accessibilità, ha parlato della disabilità visiva e, in particolare, delle barriere percettive che ostacolano l’accessibilità in molti luoghi pubblici. La docente Anna Cardinaletti, direttrice del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, ha invece introdotto un altro, fondamentale, argomento: l’accessibilità per la disabilità uditiva. Devo ammettere di essere molto più impreparata su questo argomento di quanto immaginavo, considerando che mia madre soffre di otosclerosi e che negli ultimi anni la sua perdita uditiva si è aggravata.

Immagine Enrico Capiozzo al workshop Museo in tutti i sensi
Ho capito che spesso la sordità non è solo una disabilità sensoriale ma può portar con sé una disabilità linguistica. Per questo motivo è necessario garantire accessibilità su più livelli, capendo che bisogna abbattere le barriere intervenendo sull’ambiente, sulle modalità di comunicazione e trasmissione delle informazioni e sul contenuto stesso del messaggio da comunicare. Lisa Danese, traduttrice e co-founder di VEASYT srl, ci ha spiegato come semplificare la lingua scritta, per rendere accessibili contenuti al maggior numero di visitatori possibile. A conclusione del Workshop, Enrico Capiozzo, co-founder e CEO di VEASYT, ha spiegato le varie possibilità offerte dal settore: progettare per tutti (“Design for All”), tecnologie per soluzioni innovative, media e supporti digitali e molte altre.

Una buona politica dovrebbe tener conto delle esigenze di tutti i suoi cittadini e sviluppare soluzioni accessibili e inclusive così da poter garantire l’accesso completo ad ogni ambito della vita, non solo a quelli di primaria necessità. In questa sezione del blog cercheremo di capire insieme quali potrebbero essere le soluzioni più adatte e più innovative per poter migliorare l’offerta. Ci dedicheremo a tali approfondimenti, nella speranza di capire assieme, cosa significhi veramente “Accessibilità, in tutti i sensi”.

 

 

di Alice Fasano.
Laureata in Design e Storia dell’Arte, attualmente iscritta al corso di Laurea Magistrale in EGArt.
Ha lavorato come giornalista e assistente curatrice per alcune mostre di Arte Contemporanea.
Profilo Linkedin: https://it.linkedin.com/in/alice-fasano-188b14107
 

 

VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione in lingua dei segni italiana (LIS) di questo articolo a cura di Margherita G., studentessa del Master di I livello in "Teoria e tecniche di traduzione e interpretazione italiano / lingua dei segni italiana (LIS)" presso l'Università Ca' Foscari Venezia.

 

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