Afasia e musica, un legame inaspettato

di P. Frugarello

Nei mesi scorsi si è parlato di Afasia e di come la lingua dei segni possa essere un utile sostegno alla produzione di lessico delle persone afasiche (Afasia e LIS).
In questo articolo, invece, vedremo come la musica possa diventare uno strumento di aiuto nella comunicazione delle persone con afasia.
Spesso si pensa che parole e musica siano due realtà molto simili. Certamente entrambe sono una forma di comunicazione, ma è necessario ricordare che tra le due c’è una profonda differenza neuro-biologica. Generalmente, infatti, l’emisfero sinistro del cervello percepisce, riconosce ed esprime il linguaggio, mentre l’emisfero destro percepisce, riconosce ed esprime la musica.

immagine di ragazza che ascolta musica

Tutto questo rende possibile il cantare in presenza di afasia, anche alle persone gravemente non fluenti con lesioni a carico della parte anteriore dell’emisfero sinistro. Queste persone presentano eloquio spontaneo povero, con produzioni isolate o frasi molto brevi e sintatticamente non complesse, con prosodia ed intonazione rallentate e piatte. Per questi soggetti è molto difficile parlare, mentre non lo è canticchiare o cantare. E ricordano molte parole dei testi delle canzoni! Questa abilità rende quindi possibile l’accesso a un vocabolario ritenuto irrimediabilmente compromesso. Per il terapeuta e per il paziente è sorprendente scoprire che le parole esistono ancora, seppure imprigionate in una melodia.
Dato che musica e linguaggio risiedono in due emisferi diversi, non è raro trovarsi di fronte a persone afasiche ma non amusiche (ovvero persone con difficoltà di ascolto della musica a causa di un problema neurologico).
Nell’uomo, l’ascolto della musica attiva una rete di funzioni cerebrali collegate all’attenzione, i processi semantici, la memoria, la funzione motoria, i processi emozionali, le funzioni cognitive, che danno un grande aiuto nella riabilitazione da danno cerebrale.

emisferi cerebrali musica linguaggio

Questo è il principio su cui si basa la Melodic Intonation Therapy (Albert et al. 1973). Questa terapia si divide in due fasi. La prima consiste nell’insegnare al paziente a intonare e successivamente a cantare delle brevi frasi della vita comune (Come stai?; Mi porti dell’acqua?; Usciamo?). Nella seconda fase si rimuove gradualmente, nota per nota, la musica che accompagna la frase, permettendo al paziente di riacquistare pian piano la capacità di esprimersi, anche senza il motivo musicale associato. Ad oggi questo trattamento è considerato la cura ideale per facilitare il recupero del linguaggio in pazienti afasici non fluenti, in particolare nei pazienti con vaste lesioni dell’emisfero sinistro, per i quali l’unica via di recupero è tentare di utilizzare una funzione a sostegno del linguaggio nelle regioni dell’emisfero destro.
Questa terapia ha l’obiettivo di trasformare e migliorare, grazie alla musica, le capacità linguistiche di base dell’emisfero destro (Schlaug et al. 2006).
Un altro dei vantaggi di questo trattamento è l’immediato feedback positivo che riceve il paziente. Per lui è essenziale ottenere dei risultati rapidi dalla riabilitazione, che migliorino la sua autostima, la sua qualità di vita e il suo umore.
In conclusione, gli aspetti del comportamento corporeo-sonoro-musicale possono e devono essere utilizzati come elementi di sostegno nella riabilitazione delle persone afasiche, avendo come obiettivo il miglioramento delle loro condizioni di vita, il recupero e l’ampliamento delle loro possibilità espressive.

 

                                                                                                                                                                  Paolo Frugarello
Laureato Magistrale in Linguistica Clinica,
Laureato Triennale in Logopedia, Afasiologo
“La conoscenza è avere la risposta giusta.
L’ intelligenza è avere la domanda giusta.”

 

Leggi anche gli altri articoli del nostro blog sul tema dell'afasia:
- Afasia e LIS
- Afasia: alla ricerca delle parole perdute

 

VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione in lingua dei segni italiana (LIS) di questo articolo a cura di Linda C., interprete italiano - LIS:

Perché traduciamo gli articoli del blog in LIS?