Dislessia: una caratteristica, non un problema!

di D. Chiumento e A. Rocco

W LA DISLESSIA! è un progetto che nasce dal desiderio di creare una profonda rottura con tutto l’attuale mondo delle difficoltà e delle etichette legate a questa specifica difficoltà di apprendimento. Siamo stanchi di vedere trattata la dislessia come una disabilità e vogliamo dimostrare le potenzialità di questo modo di ragionare, ovviamente tenendo presenti le chiare problematiche che si presentano nella vita di un ragazzo dislessico.

Immagine di un bambino che parla.

Partiamo quindi dalla definizione di dislessia proposta dalla legge 8 ottobre 2010, n. 170: “(…) si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. (…)”.
Giusto? Sbagliato! La definizione di per sé è corretta. Ciò che è sbagliato è l’approccio. È un approccio che ha una visione parziale della dislessia, quella tipica di una società che vede la dislessia solo come un limite, un’incapacità o, peggio ancora, un problema. Inoltre la parola “disturbo” ci disturba! Ci piace chiamarla caratteristica perché, nel momento in cui il ragazzo inizia a fare un lavoro costante su di sé e sulla sua consapevolezza, diventa una vera e propria caratteristica personale.
I ragazzi dislessici lavorano continuamente per migliorare le loro capacità di lettura e scrittura in vari modi e noi grazie al progetto W LA DISLESSIA li aiutiamo in questo, proponendo programmi e attività mirate.

Immagine di un bambino che legge un libro assieme a dei peluches.

Nel tempo abbiamo visto quanto sia importante concentrarsi sull’utilizzo delle immagini durante gli esercizi, nel processo di apprendimento. Grazie a varie strategie abbiamo ottenuto risultati eccellenti e questo ci ha dimostrato come si possa imparare tantissimo anche partendo da una base di difficoltà.
Nel percorso di W LA DISLESSIA! ci occupiamo anche di lingue straniere, per far conoscere soprattutto la lingua inglese da un punto di vista non scolastico.
L’inglese non è una lingua facile: le parole sono molto diverse da quelle dell’italiano, tante sono monosillabiche, finiscono per consonante, le lettere hanno combinazioni diverse dall’italiano e ci sono lettere che nell’alfabeto italiano non esistono. È una lingua in cui la pronuncia è molto diversa dalla scrittura e per un ragazzo dislessico è difficile affrontare un testo inglese per capirlo, deve usare molta energia per scriverlo e ancor di più per leggerlo!
Con i ragazzi dislessici, quindi, utilizziamo varie strategie, soprattutto visive, per esempio immagini e colori, che possono funzionare molto meglio per loro (e anche per noi, visto che ci divertiamo di più ad insegnare). Oppure sfruttiamo le conoscenze della lingua non scritta per fare esercizio: si possono raggruppare le parole più complesse da leggere o quelle meno frequenti in base al suono o al significato, in modo che siano di più facile recupero al momento del bisogno.

Foto di una bambina che legge un libro.

Insomma, più si usano la fantasia, l’immaginazione e le conoscenze e più sarà immediato il recupero lessicale e la memorizzazione. Se un ragazzo dislessico viene accompagnato nel modo corretto in un ambiente stimolante che non punta solamente a segnalare gli errori, sicuramente si impegnerà per raggiungere ottimi risultati.
Noi da anni lavoriamo per creare un ambiente produttivo per i ragazzi e le famiglie, ma ci siamo accorti che era troppo limitato. Così abbiamo deciso di creare un blog dove si possono trovare articoli, video e interviste su questi argomenti fondamentali per la crescita dei ragazzi. Ma non ci fermiamo qui, siamo presenti anche in Facebook nel gruppo W LA DISLESSIA!, che è diventato un punto di contatto per genitori che possono confrontarsi su temi legati a scuola, difficoltà di apprendimento e regole.

 

Debora Chiumento
dottoressa in Scienze del Linguaggio e tutor lingue straniere presso “W LA DISLESSIA”
Alessandro Rocco
Co-fondatore di “W LA DISLESSIA”

 

VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione in lingua dei segni italiana (LIS) di questo articolo a cura di Margherita G., interprete italiano - LIS:

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