Fondazione Querini Stampalia, un angolo magico di Venezia
di M. Greco
Avete presente quando entrate in un luogo e riuscite a sentirvi a casa nonostante non ci andiate tutti i giorni? Per me la Fondazione Querini Stampalia è questo.
Arte, architettura, multiculturalità e multilinguismo, questo e molto di più offre all’interno dei suoi spazi “la Querini”, una delle più conosciute e visitate istituzioni culturali di Venezia.
Al suo interno si possono trovare la biblioteca con oltre 350.000 volumi, il giardino e l’area adiacente ideati dal famoso architetto Carlo Scarpa, la casa-museo che ricrea la dimora storica della famiglia Querini e l’area per le esposizioni temporanee. Un luogo magico non solo per i turisti, ma anche per i veneziani grandi e piccini, gli studenti e gli amanti dell’arte e dell’architettura.
Conoscere le persone che ogni giorno si dedicano all’accoglienza dei visitatori e degli studiosi è stata per me una fortuna: ho potuto vedere come vengono gestite le attività e come vengono organizzati i compiti prima che vengano realizzate delle particolari mostre, ho assistito a degli esilaranti ed alle volte preoccupanti ma sempre indimenticabili retroscena di importanti mostre, ho visto passo dopo passo la realizzazione di Casa Macchietta e del modernissimo auditorium.
Negli anni ho avuto il piacere di visitare molte volte, in lingue diverse, il museo provando ogni volta un’emozione diversa. Il Museo e la Biblioteca infatti si possono visitare con una guida oppure in autonomia, grazie alle audio guide oppure alle schede di sala che permettono di visitare liberamente gli spazi e leggere i testi disponibili in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo che tracciano il percorso. Per visitare il Museo o la Biblioteca, si può richiedere anche, su prenotazione, una guida in presenza scegliendo la data, l’ora e la lingua della visita. Nel 2011 “la Querini”, come viene amorevolmente chiamata dai suoi frequentatori, ha ideato un’esperienza molto interessante e di successo, “partita quasi per caso”: una visita guidata dedicata alle persone sorde in lingua dei segni italiana (LIS). L’esperienza si è ripetuta un paio di volte raccogliendo la gioia di numerosi sordi accorsi a conoscere le meraviglie di questo Palazzo.
È garantito, quindi, l’accesso all’informazione per persone di lingue e culture diverse, che hanno esigenze diverse.
Durante il mio periodo di studi trascorso per la maggior parte all’interno della fornitissima biblioteca mi sono sentita in un luogo accogliente e rispettoso; ho avuto modo di partecipare ad eventi importanti ma soprattutto a pomeriggi qualunque, con una bibita in mano vivendo la bellissima atmosfera di questo tranquillo angolo di Venezia. Un angolo di cui Venezia, dal mio punto di vista, ha bisogno.
All’interno della Fondazione si potrebbe fare ogni giorno qualcosa di diverso…si organizzano molto spesso interessanti eventi culturali ed attività anche in lingua straniera a cui tutti possono partecipare liberamente e gli spazi riservati alle mostre temporanee offrono sempre sensazioni uniche. Per i bambini vengono organizzate attività ludico-educative molto valide in collaborazione con persone esperte e spesso poliglotte. Per i genitori di bambini da 0 a 6 anni che desiderano passare del tempo in Fondazione per una lettura, tempo di studio, per una visita o necessitino del tempo per sé, è possibile lasciare i propri piccoli all’interno di Casa Macchietta, aperta su richiesta: uno spazio unico per i bambini che possono divertirsi con degli amichetti ed un animatore multilingue tutto per loro.
Inutile descrivere quanto sia ricca la proposta della Fondazione durante gli eventi come l’Art night o quanto sia rilevante durante il periodo della Biennale di Venezia.
Dalla metà degli anni Ottanta inoltre sono state apportate varie modifiche alla sede della Fondazione Querini con lo scopo di abbattere le barriere architettoniche che spesso si presentano specialmente in un palazzo storico. Oggi quindi il Palazzo è completamente accessibile, fatta salva l’opera architettonica “area Scarpa”, bene architettonico tutelato, grazie ad un’entrata dedicata ed agli ascensori che permettono di spostarsi liberamente da un piano all’altro.
Non è forse la Querini un grande esempio di apertura verso la multiculturalità ed il multilinguismo?
La Fondazione è stata il mio primo approccio all’arte quando ero bambina, è stata il mio primo contatto con il silenzio circondato da scaffali di libri, un posto unico dove ho condiviso anche con alcuni amici serate divertenti e di arricchimento, un luogo che mi sorprende ogni volta che ho modo di entrarci.
Vi consiglio di visitarla e soprattutto di viverla!
Assegnista di ricerca Univrsità Ca' Foscari Venezia
Interprete italiano-lingua dei segni italiana (LIS)
VEASYT offre la possibilità di guardare la traduzione in lingua dei segni italiana (LIS) di questo articolo a cura di Margherita G., interprete italiano-LIS:
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